Per gli event manager e le agenzie di eventi investire nella formazione sulla sostenibilità rappresenta oggi una scelta strategica fondamentale per rimanere competitivi e rispondere alle crescenti esigenze del mercato.
Il settore degli eventi genera un impatto ambientale significativo: basti pensare che un evento di medie dimensioni può produrre fino a 1 tonnellata di rifiuti e generare emissioni di CO2 equivalenti a quelle di 10 famiglie in un anno. Questi numeri evidenziano l’urgente necessità di un cambiamento nelle pratiche del settore.
Secondo il report “Global Destination Sustainability Movement” , gli eventi business generano in media tra il 1.5% e il 3.6% delle emissioni di gas serra in una destinazione turistica.
La domanda di eventi sostenibili è in forte crescita: secondo il “Global Sustainable Events Barometer 2023” pubblicato da IMEX Group, l’89% dei buyer intervistati considera la sostenibilità un fattore importante nella scelta di venue ed eventi, con un incremento del 28% rispetto al 2019.
La domanda di eventi sostenibili è in costante crescita: il 76% dei partecipanti agli eventi considera importante la sostenibilità nella scelta di un evento, e il 68% delle aziende include criteri di sostenibilità nella selezione dei fornitori di eventi (fonte: Event Industry Council, 2023).
La formazione in questo ambito offre diversi vantaggi:
- ci si differenzia sul mercato aprendosi a nuovi clienti sensibili alla sostenibilità ed alla possibilità di partecipare a gare e appalti con requisiti green;
- si riducono gli sprechi e si ottimizza l’impiego delle risorse;
- si migliora la reputazione e si amplia il potenziale di sviluppo.
Un percorso formativo efficace sulla sostenibilità negli eventi dovrebbe coprire:
- Standard e certificazioni
- Gestione dei rifiuti e economia circolare
- Calcolo e compensazione delle emissioni di CO2
- Supply chain e fornitori sostenibili
- Comunicazione della sostenibilità
- Misurazione e reporting dell’impatto
Come scegliere il percorso formativo giusto?
Nella scelta del percorso formativo, è importante considerare tutti i fattori che rendono più “sostenibile” il percorso stesso per il singolo organizzatore ma anche per l’agenzia in cui il planner opera:
- Credenziali e riconoscimenti: Optare per corsi organizzati da Enti riconosciuti nel settore, che abbiamo referenze importanti e case history significative
- Metodologia: Privilegiare programmi che combinano teoria e pratica, con casi studio reali e progetti applicativi
- Networking: Valutare le opportunità di networking e scambio di esperienze con altri professionisti del settore
- Flessibilità: Considerare formati che si adattino alle esigenze lavorative (lezioni on demand, registrazioni disponibili, materiale didattico supplementare, …)
La formazione sulla sostenibilità rappresenta un investimento strategico per il futuro professionale degli event manager.
Secondo il “LinkedIn Global Green Skills Report 2023“, la domanda di professionisti con competenze green è cresciuta del 38.5% dal 2015, superando la crescita media di altre competenze del 19%. Nel settore eventi, questa tendenza è ancora più marcata.
Il report “The Future of Sustainability in the Events Industry 2024” di UFI evidenzia che il 72% delle aziende del settore sta investendo in formazione sulla sostenibilità per il proprio personale, riconoscendola come competenza chiave per il futuro.
Per gli organizzatori di eventi, acquisire competenze in sostenibilità non significa solo adeguarsi a un trend di mercato, ma prepararsi a guidare il cambiamento in un settore in rapida evoluzione. La formazione diventa così uno strumento essenziale per costruire un futuro più sostenibile per l’industria degli eventi, generando valore sia per i professionisti che per l’intero ecosistema.
La chiave del successo sta nella scelta di un percorso formativo qualificato e allineato con le proprie esigenze professionali, che permetta di acquisire le competenze necessarie per guidare la transizione verso eventi più sostenibili.